L’European Tour arriva a Roma e un field di assoluto livello caratterizza l’Open d’Italia: si comincia oggi, con un parterre di 156 giocatori di cui 95 con almeno un successo sull’European Tour per un totale di 326 vittorie.
Tra questi, tre campioni Major: Francesco Molinari, Henrik Stenson e Martin Kaymer che, insieme a Luke Donald, è tra i due ex numeri 1 al mondo in campo.
Teatro del “DS Automobiles 78° Open d’Italia” (questo il nome ufficiale della manifestazione), il rinnovato Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), per un torneo che rappresenta la prima prova vera del campo in vista della Ryder Cup 23
«È sempre bello essere qui»
«È sempre bello essere qui, ancora di più dopo l’assenza del 2020», ha dichiarato Francesco Molinari. «Ma devo essere realista: il principale obiettivo, dopo l’infortunio alla schiena che ha condizionato il mio 2021, ora è quello di ritrovare la forma migliore e la continuità, anche negli allenamenti.
«Saltare le Olimpiadi di Tokyo non è stato facile così come potrebbe non essere facile saltare la Ryder Cup di settembre 2021 nel Wisconsin. Tutto questo servirà da stimolo verso i Giochi del 2024 di Parigi e verso la Ryder Cup 2023 di Roma.
Ora, però, voglio concentrarmi sul presente e quindi sull’Open d’Italia. Spero in una ottima settimana su un campo, quello del Marco Simone Golf & Country Club, che è davvero bellissimo e stimolante. Alla fine della stagione tirerò poi i bilanci».
Tra agonismo, panorami e Storia
Un campo bellissimo e stimolante in seguito al restyling guidato dall’European Golf Design in collaborazione con l’architetto Tom Fazio II, pensato appositamente per il pathos dei “match-play” formato Ryder Cup.
Ed è stato rimodellato non solo per creare insidie e stimoli per i più forti giocatori del mondo, ma anche per valorizzare il naturale terreno ondulato del paesaggio.
Ciò farà sì che gli spettatori godranno di punti di vista impareggiabili dello svolgimento del gioco sul campo e di scorci in lontananza della Città Eterna, comprese visuali spettacolari della Basilica di San Pietro e del Castello di Marco Simone.
“In campo” anche un altro Francesco
La giornata di ieri, mercoledì 1 settembre, ha rappesentato l’apertura ufficiale della manifestazione. Tanti gli appuntamenti che hanno caratterizzato la vigilia: dall’inaugurazione del campo di gara, all’udienza nella Sala Nervi del Vaticano che ha visto il Santo Padre esibirsi in un “putt” simbolico. Una delegazione del Comitato Regionale Lazio della Federazione Italiana Golf ha donato al Pontefice la maglietta della Nazionale.
Poi, la parola al campo, con la consueta Rolex Pro-Am, vinta dal team guidato dallo scozzese Stephen Gallacher.
Il DS Automobiles 78° Open d’Italia si gioca sulla distanza di 72 buche, 18 al giorno. Dopo i primi due giri, il taglio lascerà in gara i primi 65 classificati e gli eventuali pari merito al 65° posto. Il montepremi è di 3.000.000 di euro con prima moneta di 485.330. Il campione uscente è l’inglese Ross McGowan.
In settantasette edizioni fin qui disputate sono otto i successi azzurri all’Open d’Italia. Il primo firmato nel 1925, anno della prima edizione, da Francesco Pasquali. Poi, nel 1948, a imporsi fu Aldo Casera prima della doppietta di Ugo Grappasonni (1950 e 1954). Di Baldovino Dassù l’exploit nel 1976, di Massimo Mannelli quello del 1980. Nel 2006, a interrompere un digiuno lungo 26 anni, ci ha pensato Francesco Molinari che, nel 2016, ha calato il bis. (Fonte: Federgolf)
(2 Settembre 2021)
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